Difesa della costa - Firmato
oggi l'ingresso di nuove Regioni nella "Carta di Bologna 2012", la
rete europea per la protezione delle aree mediterranee. Le proposte
dell'Emilia-Romagna
Bologna - Creare un osservatorio interregionale europeo per la
difesa della costa mediterranea; compiere una valutazione su
larga scala del fenomeno erosivo ed elaborare una strategia
comune per il ripascimento e la tutela della biodiversità.
Sono alcune delle proposte che le Regioni aderenti alla “Carta
di Bologna 2012” chiederanno all’Europa di finanziare nel
prossimo settennato di programmazione dei fondi strutturali. Le
ha presentate questa mattina a Bari l’assessore regionale alla
Difesa del suolo e della costa Paola Gazzolo.
“Oggi abbiamo compiuto un passo avanti per la tutela del nostro
mare - ha affermato - perché anche Abruzzo, Calabria e Puglia
hanno aderito alla ‘Carta di Bologna 2012’, la rete di
cooperazione tra le Regioni mediterranee europee che è stata
promossa dall’Emilia-Romagna. Andiamo avanti nell’impegno e nel
lavoro comune, per affrontare con le stesse strategie le sfide
dei cambiamenti climatici e la tutela delle zone costiere”.
Con la firma del documento, nella citta pugliese è stato
ufficializzato l’ingresso dei nuovi membri nella Carta, della
quale fanno già parte quattordici Regioni di diversi paesi
europei (Italia, Francia, Spagna, Grecia e Croazia), e a cui
anche la Campania, oltre alle Isole Baleari, ha deciso di
aderire; in Catalogna è in corso una discussione in merito.
“La cooperazione è fondamentale quando si devono affrontare i
temi della pianificazione costiera, l’adattamento ai cambiamenti
climatici e la protezione delle coste - ha concluso Gazzolo -.
Lavorare insieme significa sviluppare e rafforzare le azioni di
tutela del nostro mare, l’Adriatico, che rappresenta una risorsa
strategica per il suo valore naturale, ambientale ed economico”.
Particolare importanza viene data al ripascimento, con la
predisposizione di piani coordinati di gestione dei sedimenti
costieri e dei depositi sottomarini per aumentare l’efficacia e
ottimizzare i costi degli interventi.
La Carta di Bologna fu sottoscritta dall’Emilia-Romagna e da
altre nove Regioni europee nel 2007. Nel 2012 fu rinnovata con
l’adeguamento alle politiche comunitarie di settore nel
frattempo introdotte e con l’inserimento di un macro-progetto
per il prossimo settennato dei fondi strutturali, relativo ai
temi dell’adattamento ai cambiamenti climatici e della
protezione delle zone costiere mediterranee e adriatiche.
Dell’intesa fa parte anche il progetto “Shape”, finanziato
dall’Unione europea, del quale la Regione Emilia-Romagna è
capofila lead partner. Obiettivo principale è la protezione e lo
sviluppo sostenibile dell’ambiente marino-costiero
dell’Adriatico. /EC