Appennino - Un'avventura a passo d'uomo lungo
l'Alta Via dei Parchi: in anteprima domani al cinema Lumière di
Bologna il documentario con Enrico Brizzi sul percorso a piedi per
antiche strade e sentieri montani. L'ampio progetto ambientale della
Regione Emilia-Romagna
Bologna - “La mia terra si chiama Emilia-Romagna. È l’unica
regione italiana che abbia preso il nome da una strada, e siamo
abituati da sempre a partire, a tornare e a veder passare una
gran quantità di gente.” Con queste parole Enrico Brizzi,
viandante e narratore che ha imparato a conoscere l’Italia a
passo d’uomo, percorrendo centinaia di chilometri a piedi lungo
i sentieri della Penisola, si mette in cammino per attraversare
un suggestivo percorso nell’Appennino settentrionale.
Un viaggio che mette in luce e valorizza i numerosi aspetti che
rendono unico questo itinerario, inserendo lo spettatore
all’interno di un racconto fatto di immagini evocative, suoni e
parole, dove la storia si intreccia con la quotidianità, dove
antiche strade, memori dei passaggi di viandanti e pellegrini,
si scoprono sentieri insperati, dove crinali, praterie, laghi e
foreste si confondono senza soluzione di continuità.
Un trekking che è raccontato nel film documentario “Alta Via dei
Parchi. Viaggio a piedi in Emilia-Romagna”, che verrà presentato
in
anteprima domani sera, 23 ottobre, alle ore 20 nel
cinema Lumière di via Azzo Gardino 65, a Bologna. Il
film, di
Enrico Brizzi e
Serena
Tommasini Degna, è una produzione di Articolture in
collaborazione con il Servizio parchi e l’Agenzia di
informazione e comunicazione della Regione Emilia-Romagna. Gli
autori parteciperanno alla presentazione.
Seguendo i passi di
Brizzi lo spettatore si troverà coinvolto in
un’avventura a passo d’uomo, alla scoperta di territori
tra i più variegati e spettacolari che si possano immaginare,
proprio nel cuore dell’Italia, attraversati dall’Alta Via dei
Parchi.
Accompagneranno Enrico Brizzi i ricordi legati a questi luoghi
dai tempi in cui, lupetto nella squadriglia della Candida Luna,
cercava di piantare la tenda sul pianoro più ventoso e
indomabile. Riconoscerà panorami e borghi a cui lo legano
vincoli di sangue e d’affetto e scoprirà nuove e inaspettate
meraviglie a poche ore da casa. Incontrerà persone che sapranno
condividere con lui memorie e saggezza di queste montagne.
Riaffioreranno alla memoria le parole degli uomini che vennero
ispirati dalla maestosità di questi paesaggi: Dante Alighieri,
San Francesco d’Assisi, Dino Campana.
Il commento di Enrico Brizzi
“Il mio rapporto con l’Appennino è iniziato… prima che
io nascessi. La mia famiglia, infatti, è originaria di Castel di
Casio, e ‘viene giù con la piena’ solo nel secondo Ottocento.
Ancora ci sono lassù facce amiche e vicende care; sono tante le
storie familiari di emigrazione, viaggio, avventura, e per i
ragazzini la vera prova d’iniziazione era proprio il
partire.Quanto a me, negli ultimi anni ho compiuto diversi
viaggi a piedi di un certo spessore, fra i quali vorrei citare
la Via Francigena da Canterbury a Roma, la Via dei Pellegrini
del Sud fra Roma e Gerusalemme e il viaggio del 2010 ‘Italica
150’, dall’Alto Adige alla Sicilia, percorsi capaci di durare
fra le sessanta e le novanta tappe”.
“Ci sono però anche viaggi meno esotici ma egualmente capaci di
regalare emozioni, ché ti rivelano qualcosa di profondo sulla
tua stessa terra, come le due traversate a piedi da costa a
costa (dal Tirreno all’Adriatico nel 2004; dall’Adriatico al
Tirreno nel 2009); presto mi cimenterò per la terza volta con
questa ‘classica’, e mi piacerebbe trarne un nuovo film”.
“Quando cammino zaino in spalla, guardo al nostro Paese con
occhio umile e curioso; credo siano queste credenziali che hanno
spinto la Regione Emilia-Romagna ad affidarmi la scrittura e
l’interpretazione del documentario dedicato all’Alta Via dei
Parchi”.
Il documentario
Il documentario, diretto da Serena Tommasini
Degna e scritto a quattro mani
con Enrico Brizzi, è stato realizzato in alta
definizione dedicando particolare cura dell’aspetto fotografico
grazie all’utilizzo di ottiche cinematografiche (la fotografia è
a cura di Mirco Sgarzi). La narrazione
principale è affidata alla voce fuori campo di Enrico Brizzi,
che insieme alla descrizione delle varie tratte in programma
racconta episodi del suo passato, cenni storici, aneddoti e
curiosità sui luoghi attraversati. La colonna sonora originale,
di Lorenzo Esposito Fornasari e Jonathan Clancy,
accompagna la narrazione ed è integrata da effetti audio
evocativi di particolari passaggi o avvenimenti storici.
Il film è diviso in cinque moduli, dopo la
prima parte in cui Enrico Brizzi descrive la tratta in oggetto,
sottolineando le caratteristiche del percorso e i punti di
maggior interesse: il veterano gestore di un rifugio dove si
nascosero i partigiani dai tedeschi; i ricercatori del Wolf
Appennine Center impegnati nella salvaguardia del lupo; la
speleologa che accompagna in visita alla Grotta della Tanaccia;
Francesco Guccini, poeta musicista ritornato ai suoi luoghi
d’origine per cantarne le atmosfere intatte; padre Ugo del
monastero di Camaldoli, frate abitante di una delle foreste più
antiche d’Italia.
L’Alta Via dei Parchi
L’Alta Via dei Parchi è un itinerario di trekking
nell’Appennino settentrionale (500 km suddivisi in 27
tappe che attraversano 8 parchi naturali) e che offre
agli escursionisti un’esperienza di incomparabile varietà e
ricchezza naturalistica, culturale e paesaggistica, ancora più
sorprendente se osservata assecondando il passare delle
stagioni.
Prende avvio da Berceto, in provincia di Parma,
nei pressi del passo della Cisa e a non troppa distanza da Mar
Ligure e Tirreno, arriva fino alla rupe della Verna, protesa sul
Casentino e termina sul Monte Carpegna, nella provincia di
Pesaro Urbino, ormai in vista dell’Adriatico. L’invito a
percorrere l’Alta Via dei Parchi è rivolto agli escursionisti
esperti e curiosi, ma anche a quanti vogliono iniziare a
camminare godendo della serenità e ricchezza della natura.
L’itinerario interessa nella prima parte, quella emiliana, il
sentiero 00 per poi scendere di quota nella media montagna
bolognese fino alle colline romagnole. Lungo il tracciato sono
stati eseguiti vari interventi sul territorio come il
miglioramento e il restauro della sentieristica,
l’installazione, la manutenzione e il restauro della segnaletica
e della cartellonistica e sono stati creati appositi
allestimenti informativi nei punti di sosta e di accesso
dell’intero itinerario. Le strutture ricettive individuate lungo
l’itinerario, inoltre, sono state dotate di elementi coordinati
(espositori dei materiali promozionali, carta dell’itinerario,
timbro dell’Alta Via dei Parchi, ecc.). Il progetto ha visto
anche realizzati vari prodotti editoriali: la guida
dell’itinerario, il pieghevole informativo, il
taccuino dell’escursionista e le carte
escursionistiche dei vari tratti del percorso.
Documentazione
Documentarsi sull’Alta Via è molto semplice. Si può
iniziare consultando la sezione dedicata nel sito web regionale
“Parchi, Aree protette e Rete Natura 2000” (http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/parchi-natura2000/altavia),
arricchito anche dalle tracce delle singole tappe che possono
essere utilizzate con un dispositivo Gps da escursionismo per
seguire il tracciato del sentiero in modo sicuro e preciso,
oppure la pagina facebook (www.facebook.com/AreeProtettedellEmiliaRomagna);
per le informazioni turistiche invece si può consultare il sito
(www.appenninoeverde.it).
Gli altri strumenti a disposizione sono un pieghevole
informativo, una guida dell’itinerario, la cartografia
coordinata. Il pieghevole è distribuito gratuitamente
mentre gli altri prodotti sono in vendita
presso i centri visita dei parchi, nelle strutture ricettive
individuate come tappe dell’Alta Via e nelle principali librerie
ed edicole.
In allegato: la cartolina invito per la serata al
Lumière; un’immagine del film documentario