Modena – Con
207 milioni di euro di spesa certificata al 31 maggio 2013,
l’Emilia-Romagna risulta, tra le Regioni e
Province
autonome italiane, la prima per capacità di utilizzo dei fondi
comunitari Por Fesr. Di risultati e obiettivi dell’attuale fase
di programmazione 2007-2013 si è discusso oggi a Modena, in
occasione del semestrale Comitato di Sorveglianza
ospitato presso la Casa Ferrari, la
struttura dedicata al grande pilota e costruttore modenese
inaugurata l’anno scorso proprio grazie al cofinanziamento
europeo.
Tra i risultati più importanti di questi primi sei mesi del
2013, esposti dall’Autorità di Gestione del Programma, un posto
di primo piano va alle misure per il post sisma. A cominciare
dal bando per il sostegno alla localizzazione delle
imprese che, nelle tre diverse ‘call’ – l’ultima delle
quali chiusa a febbraio – ha finanziato 919 progetti
per un totale di investimenti di 23 milioni di euro, di cui 10,9
in quota Fesr, mentre la misura per l’allestimento di aree
pubbliche per la delocalizzazione anche temporanea delle
attività produttive ha finanziato 19 aree al
100% della spesa, per un totale di 1,3 milioni di euro. Quindi
il bando per il sostegno agli investimenti nell’area del cratere
– 1.200 domande presentate tra febbraio e
maggio e investimenti attivabili per
390 milioni di euro – e una nuova manifestazione
d’interesse per gli enti locali destinata al sostegno di
progetti di promozione e valorizzazione dei territori colpiti.
«Questi dati – sottolinea l’assessore regionale alle Attività
produttive Gian Carlo Muzzarelli – evidenziano
la voglia delle imprese di mettersi in gioco, anche nelle aree
già impegnate nella difficile fase della ricostruzione. Questo
ci impone di lavorare per un’alleanza del buonsenso, della
responsabilità, della legalità e della giustizia. Dopo
settembre, quando saranno approvati i regolamenti per la nuova
Programmazione dei fondi comunitari 2014-2020, l’Europa dovrà
ripartire più unita per assicurare prosperità, sostegno alle
imprese e al lavoro».
A tali misure, attivate in seguito all’integrazione di risorse
del Por Fesr decisa dopo i gravi eventi sismici di maggio 2012,
si affiancano i risultati sulla programmazione “ordinaria”. Sul
fronte ricerca e innovazione, il 2013 ha visto
un’accelerazione importante nell’accreditamento di nuovi
laboratori nell’ambito della Rete alta tecnologia
– complessivamente 89, tra accreditati e direttamente finanziati
dal Programma – nonché dei contratti firmati tra gli stessi
laboratori della Rete e le imprese, che hanno superato a giugno
la soglia dei 100 milioni di euro. Proseguita
anche l’azione di sostegno alle start up, con
un nuovo bando per il sostegno all’avvio di nuove imprese
innovative – chiuso al 31 dicembre 2012, ha finanziato 35
progetti, per 3 milioni di euro concessi a fronte di 5,2 milioni
di investimenti – e tramite l’ulteriore potenziamento di
EmiliaRomagnaStartUp, la rete che riunisce tutti i soggetti
che, in Emilia-Romagna, si sostengono la creazione d’impresa
innovativa.
Quindi l’energia: si è chiusa ad aprile, con
59 progetti finanziati e investimenti attesi
per 13,8 milioni di euro, la prima call per aderire al nuovo
fondo di finanza agevolata per il finanziamento della green
economy. Tra i benefici ambientali attesi dai progetti – la
maggior parte dei quali concentrati sul miglioramento
dell’efficienza energetica e sullo sviluppo di fonti di energia
rinnovabile – il risparmio annuo di 6.600 tonnellate equivalenti
di petrolio e di ben 21.200 tonnellate di CO2.
Anche sul capitolo “valorizzazione del patrimonio
ambientale e culturale” la prima parte del 2013 ha
visto la conclusione di nuovi importanti progetti, tra i quali
il nuovo Ecomuseo della Civiltà palustre – nell’ambito del
progetto per la Valorizzazione di percorsi e stazioni
strategiche del Parco del Delta del Po – che è stato inaugurato
il 12 maggio scorso alla presenza di oltre mille persone e di
rappresentanti di Regione ed Enti locali. Informazioni e
aggiornamenti su
http://fesr.regione.emilia-romagna.it .