Riordino istituzionale, la Regione vara il
decreto di scioglimento per le comunità montane dell'Appennino
Reggiano, delle Valli del Nure e dell'Arda, dell'Appennino Cesenate
e del Frignano. Il vicepresidente Simonetta Saliera: "Completato il
superamento delle Comunità montane. Prosegue il riordino
amministrativo dei nostri territori per avere istituzioni sempre più
efficienti e vicine ai cittadini e alle imprese".
Bologna - Dopo le Comunità Montane dell’Appennino Bolognese,
dell’Appennino Piacentino, dell’Alta Valle Marecchia e di Parma
Est, la Regione Emilia-Romagna ha provveduto, in accordo con i
Comuni interessati, allo scioglimento di altre quattro Comunità
Montane, completando, così, l’operazione di superamento delle
Comunità montane.
Sulla base della legge 21 del dicembre 2012, la Regione
Emilia-Romagna, infatti, ha provveduto all’estinzione della
Comunità Montana dell’Appennino Reggiano (comprendente i Comuni
di Busana, Collagna, Ligonchio, Ramiseto, Carpineti, Casina,
Castelnovo ne’ Monti e Vetto in Provincia di Reggio Emilia),
della Comunità Montana delle Valli del Nure e dell’Arda (in
provincia di Piacenza e comprendente i Comuni di Farini,
Ferriere, Bettola, Gropparello, Morfasso, Vernasca e Lugagnano
Val d’Arda), dell’Appennino Cesenate (Bagno di Romagna, Borghi,
Mercato Saraceno, Roncofreddo, Sarsina, Sogliano al Rubicone e
Verghereto in provincia di Forlì-Cesena) e del Frignano (Fanano,
Fiumalbo, Lama Mocogno, Montecreto, Pavullo nel Frignano,
Pievepelago, Polignano, Sestola e Serramazzoni in provincia di
Modena).
Tra gli obiettivi quello di risparmiare più risorse possibili
nei costi di gestione per liberarne per la cura del territorio,
i servizi alla persona e il sostegno alle imprese.
Il decreto di scioglimento prevede che, in tutti i casi, le
Unioni che nasceranno tra i Comuni delle ex Comunità Montane
subentreranno nella proprietà del patrimonio e nella gestione
del personale (a cui sarà, quindi, garantito il posto di lavoro)
attualmente in forza alle Comunità montane.
«A pochi mesi dall’approvazione della legge regionale di
riordino, la Regione sta proseguendo speditamente sulla strada
di un serio riordino amministrativo dei nostri territori per
avere istituzioni sempre più efficienti e vicine ai cittadini e
alle imprese in modo da sostenerle in questo periodi di grave
crisi dove ognuno di noi deve fare sforzi», spiega
Simonetta Saliera, vicepresidente della Regione
Emilia-Romagna.
«In un momento di recessione strutturale della nostra economia e
di pesanti tagli agli Enti Locali e alle Regioni – ha aggiunto
Saliera - è giusto ottimizzare le risorse disponibili
concentrandole su servizi e investimenti, mentre si deve
risparmiare sui costi fissi di gestione. Con la nascita di
Unioni, infatti, i Comuni manterranno i servizi e gli sportelli
vicini ai cittadini, mentre centralizzeranno gli uffici
interni».