Bologna - Continua a crescere l’export dei vini
emiliano-romagnoli. Anche il 2012 infatti si è chiuso con un
+15%, un dato che conferma il trend positivo in atto ormai da
alcuni anni. Tra i mercati in cui Pignoletto, Lambrusco e
Sangiovese sono sempre più apprezzati Germania e Regno Unito, ma
anche Russia, Giappone, Stati Uniti, Cina e Brasile.
Forte di questi risultati il vino emiliano-romagnolo si appresta
ad andare al Vinitaly la più importante rassegna del settore a
Verona dal 7 al 10 aprile. “Stiamo attraversando una stagione
decisamente positiva – spiega l’assessore regionale
all’agricoltura
Tiberio Rabboni - dietro alla
quale c’è innanzi tutto la forte crescita qualitativa dei
nostri vini, ma anche strategie commerciali più efficaci fatte
anche di aggregazioni e fusioni. Come Regione abbiamo lavorato
molto in questa direzione. Cominciamo a vedere frutti concreti.”
Dal 2007 a oggi le risorse pubbliche (europee, statali e
regionali) per il settore vitivinicolo sono state superiori in
Emilia-Romagna a 190 milioni di euro e sono andate al rinnovo
dei vigneti, alla modernizzazione delle cantine e alla
promozione sui mercati esteri.
Gestito come di consueto dall’Enoteca Regionale di Dozza, il
padiglione dell’Emilia-Romagna occuperà un’area di quasi 2.300
mq e permetterà di degustare i vini di 130 cantine, in
abbinamento con i prodotti tipici della regione. Un focus
particolare sarà dedicato al vino biologico, con uno speciale
banco d’assaggio, a conferma di un interesse crescente per un
prodotto in cui le tecniche di produzione rispettose
dell’ambiente si accompagnano sempre più a una qualità
decisamente buona e con punte di eccellenza. “Il biologico oggi
offre, in Italia e ancor più all’estero, opportunità di mercato
che i produttori della regione sono già pronti a cogliere –
spiega il presidente di Enoteca Regionale Emilia Romagna
Gian Alfonso Roda - nel 2011 la superficie dei
vigneti in regime biologico ha guadagnato, secondo il Sinab, il
4,6% rispetto al 2010 assestandosi a 2.292 ha (3% della
superficie bio regionale). Il dato è destinato a crescere nei
prossimi anni ed Enoteca si sta impegnando fin d’ora nella
promozione dei vini certificati bio.”
Per analizzare e discutere le tendenze del mercato, gli aspetti
legati alla distribuzione e la nuova legislazione europea,
nell’ambito di Vinitaly Enoteca ha organizzato la tavola rotonda
La nascita del vino biologico: un confronto sulle
prospettive, in programma martedì 9 aprile alle
ore 15.00. Tra le iniziative da ricordare anche
Deliziando, il progetto sostenuto da Regione e
Unioncamere per aprire e consolidare nuovi spazi commerciali.
Saranno 55 le aziende vitivinicole emiliano-romagnole che
parteciperanno a un fitto programma di incontri con 38
operatori provenienti da tutto il mondo
Una
denominazione territoriale per il Pignoletto, in arrivo la nuova
IGP Emilia
Meno quantità, ma più qualità. E’ questo in estrema sintesi il
bilancio dell’annata 2012, con un +35% della produzione lorda
vendibile e un + 40% dei prezzi medi all’ingrosso. Ma non solo:
oggi in Emilia-Romagna ci sono 4.300 ettari di nuovi vigneti,
mentre ne sono stati estirpati 3 mila non più produttivi.
In questo quadro l’Assessorato regionale all’agricoltura
punta anche per il 2013 alla valorizzazione della qualità e
delle specificità territoriali. “ Penso a una specifica
denominazione territoriale per il Pignoletto per evitare la
produzione fuori dalle aree vocate – spiega Rabboni –, ma anche
a una più decisa promozione della Dop Romagna, dei Lambruschi di
Modena e Reggio, dei vini piacentini.”
Intanto è in arrivo dall’Europa il nuovo disciplinare dell’IGP
Emilia, che prevede che la “frizzantatura” dei vini possa essere
realizzata solo nelle zone di produzione delle uve nelle
province di Ravenna, Forlì-Cesena, Cremona e Mantova. /PF
In allegato: il programma degli eventi presso il padiglione
dell’Emilia-Romagna