Il 2013 ci rimette una città sempre più
povera, senza energie e in gran confusione mentre è la tassazione
locale che diventa il punto di forza di questa amministrazione. Poco
si è fatto anche su quelle che dovevano essere le priorità, lo
spostamento del mercato del sabato doveva essere uno dei punti
cardini del programma di Adduce, ma dopo sondaggi, commissioni,
riunioni e tante chiacchiere si è ancora lì, al punto di partenza,
succubi di questioni irrisolvibili e ostaggio di mercanti. Spostare
il mercato dal rione San Giacomo, liberare dal sequestro del sabato
i tanti abitanti, non solo del quartiere ma dell’intera area nord
della città, rientrava nei programmi di mobilità urbana
fondamentali. A distanza di quattro anni nulla si è fatto, anzi le
cose si sono ingarbugliate con un traffico ancora più caotico e con
la difficoltà dei mezzi di soccorso che per attraversare la città
non possono più percorrere circonvallazione e Viale delle Nazioni
Unite per la presenza delle piste ciclabili, tanto che anche le
ambulanze sono costrette a transitare per via Lucana. E che dire del
terminal bus, progettato ed appaltato ad una società pugliese?
doveva sorgere in piazza della Visitazione ma non si capisce bene
perché dopo anni i lavori non siano mai iniziati, ed oggi, alla fine
dell'anno, vediamo ancora la città invasa da torpedoni e con un
traffico che non si regge più. Basterebbe questo a delineare il
bilancio politico di fine anno 2013 di questa amministrazione,
giunta quasi al termine del quarto anno di mandato, ma non è
difficile trovare di più: nulla di concreto e promesso sinora è
stato conseguito. Certo, tra una inaugurazione e piccole
realizzazioni si è girato intorno ai veri problemi e venduto bene il
prodotto di questa città, alienando abilmente ogni punto di forza
come solo abili “bricconi” sanno fare. Su tutto campeggia la solita
minestra, valida ovunque, portata a giustificazione di ogni
miserevole dibattito; l'evento del secolo che perdona ogni cosa e a
qualunque costo; non si fa altro che celarsi dietro l'immagine di
Matera 2019 a motivare che non c’è spazio per altro. Servirsi di
questa grande opportunità per pararsi in ogni occasione
dimenticando, esigenze e priorità obbligate a passare in secondo
ordine: tangenziale, mercato, viabilità, PISUS, frane, cantieri
eterni, parcheggi, bandi, sport, piano regolatore, Sassi, area
camper, un efficiente piano dei rifiuti, l’emergenza scuola e non
per ultimo, tutti quei problemi che riguardano le politiche del
lavoro e del sociale che oggi attanagliano tante famiglie. Alcun
impulso si è dato nel 2013 per risolvere la questione occupazionale,
alcuna attenzione a ridurre lo stato sociale con l’inclusione di
quanti non ce la fanno più: i 44 alloggi popolari di via Levatino ne
sono l’emblema tangibile; conclusi da oltre un anno e non ancora
consegnati. Sul fronte della tassazione nel 2013 si è toccato il
fondo, sono stati superati tutti i record: l’IRPEF ha portato da
15.000 a 10.000 € la soglia di esenzione ai redditi; si sono tassati
i ceti meno abbienti, persino coloro che percepiscono la cassa
integrazione. IMU, TARES, TOSAP, biglietti per il trasporto urbano
ed oneri di ogni tipo, hanno subito considerevoli ritocchi in
rialzo, ma tutto ciò non sembra preoccupare nessuno, anzi la
maggioranza nonostante i profondi lamenti e minacce di scissioni
interne sembra trovare sulla materia tributaria un punto di
convergenza. Sembra non siano questi i problemi che preoccupano il
governo Adduce, oramai ha ben compreso che la contestazione al suo
interno è priva di consistenza, abbaia alla luna e non morde; forse
la vera preoccupazione per il prossimo anno sarà quella di perdere
il Capo di Gabinetto ed a quel punto cosa rimarrà del governo
Cifarelli/Adduce?
Adriano Pedicini consigliere comunale
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