Matera, 28 dicembre 2013
Presentazione del progetto “Pane Nostro” e del gemellaggio di Pace
tra i forni lucani e il forno dei Salesiani di Betlemme
Le
Vie del Pane introducono il progetto “Pane Nostro” che parte dal
forno di Betlemme (in ebraico città del pane), giunge in Lucania e
dopo aver solcato le vie del Mediterraneo arriva in Europa. Il
progetto si concluderà in Bosnia, a Mostar, sul ponte medievale
distrutto nel 1993 a colpi di cannone e poi ricostruito dagli
italiani.
Il momento più importante si
svolgerà a Betlemme il 25 febbraio, quando, con il gemellaggio per
la pace, si contamineranno le culture del pane attraverso un
incontro e uno scambio di doni tra le istituzione locali e le
rappresentanze lucane.
Il pane, così come inteso dal
progetto, rappresenta un simbolo di pace, di speranza e soprattutto
di condivisione di bisogni.
La
presentazione del progetto è stata realizzata a Miglionico, presso
il castello del Malconsiglio, al cospetto di centinaia di
partecipanti. Sono stati proiettati due video, di cui il primo ha
annunciato la testimonianza di Don Mario, direttore del forno dei
Salesiani di Betlemme. Don Mario partecipa come partner al progetto
“Pane Nostro”. Poi, è stato proiettato il video di solidarietà e
partecipazione al progetto da parte di Renzo Arbore.
Anche l’Europa si è mossa a
sostegno del progetto “Pane Nostro”, infatti il Vice Presidente del
Parlamento Europeo, Gianni Pittella, condivide il significato del
progetto quale messaggio di speranza per i popoli europei.
A Miglionico, tra i relatori
erano presenti la dott.ssa Elena Iacoviello, in rappresentanza della
regione Basilicata, il sindaco del Comune di Miglionico, Angelo
Buono, Rosita Stella Brienza, coordinatrice del progetto,
l’assessore all’agricoltura Benedetto e a rappresentare la Provincia
di Matera il giovane assessore Grieco. Poi, Uccio De Santis,
sostenitore del progetto, ha solleticato il pubblico.
“Pane
Nostro” nasce da un’idea di Predrag Matvejevic (Presidente
dell’Associazione Le Vie del Pane), Onofrio Pepe e Rosita Stella
Brienza.
Parte da un borgo antico
della Lucania, cioè quello di Miglionico, per sostenere il locale
che diventa globale.
“Miglionico rappresenta
simbolicamente la modernità del nostro territorio. E’ una comunità
aperta – sostiene Rosita Stella Brienza-, ma che custodisce le
risorse tradizionali. Rappresenta la Lucania come scrigno da
preservare per via delle antiche usanze ancora incontaminate, ma
anche come luogo per celebrare l’apertura alle culture diverse. Il
pane, nella sua sacralità è di tutti, infatti questo progetto è
aperto alle mille culture. Abbiamo già avuto l’adesione dei
panificatori di New York e di Sidney, come anche si è mostrato forte
l’interesse da parte dell’Europa e di varie regioni italiane tra cui
la vicina Puglia”.
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