Distretto Rurale
delle Colline e della Montagna Materana: da idee a realtà per il
rilancio dell’entroterra lucano
In rappresentanza
di un comprensorio costituito da ben 19 comuni della provincia di
Matera, il Distretto Rurale delle Colline e della Montagna
Materana, nell’ambito delle proprie finalità di sviluppo rurale
essenzialmente riconducibili al rilancio delle filiere
agroalimentari tipiche e di qualità, al recupero e valorizzazione
dell’artigianato tipico e al consolidamento del turismo rurale nelle
sue varie forme, ha effettivamente avviato le sue azioni da alcuni
mesi, dopo un fisiologico periodo di organizzazione. In riferimento
al rilancio delle filiere, credendo fortemente che lo stimolo per
una fattiva collaborazione da parte dei soggetti coinvolti e, in
particolare, delle aziende agricole, derivi essenzialmente dalla
domanda di mercato, il Distretto ha voluto saggiare le potenzialità
commerciali di alcuni prodotti del proprio territorio e di altri
areali lucani. Questa sorta di indagine ha portato ad una prima
richiesta di prodotti dagli Stati Uniti, in particolare da New York
ma anche dal Connecticut e dal New Jersey, grazie anche al supporto
in loco di un collaboratore del Distretto. Si è pertanto resa
necessaria la costituzione di un’associazione di produttori lucani,
denominata “Lucania fine Food” con la precisa finalità di curare i
rapporti commerciali dei produttori ad essa aderenti, di cui il
Distretto è stato promotore e in cui compare come socio fondatore,
con il compito di gestire la segreteria organizzativa. Interessante
è anche il rapporto di collaborazione intrapreso con il già avviato
Distretto Agroalimentare di Qualità del Metapontino, la cui
comprovata esperienza sta costituendo un’ottima guida per il
Distretto Rurale: in sinergia con esso è stata costituita l’Enoteca
Provinciale, è stata avanzata una proposta di internazionalizzazione
a valere sulla Convenzione ICE-Regione (individuando come Paesi-target
gli Stati Uniti, il Canada e la Russia) e si è pervenuti
all’adesione come partner ad un progetto di internazionalizzazione
del CESP a valere sul relativo bando emanato dal GAL “Le Macine”. Il
Distretto ha, altresì, promosso la costituzione di un’altra
associazione denominata “Pistacchio in Basilicata”, dando seguito ad
un progetto già parzialmente avviato da alcuni produttori locali,
con il compito di promuovere e valorizzare questo tipo di coltura
che sembra dare ottimi risultati in termini di reddito, candidandosi
a pieno fra i prodotti in grado di poter egregiamente contribuire,
attraverso la creazione della specifica filiera, alla rivalsa delle
aree interne. Contemporaneamente lo stesso Distretto ha promosso una
serie di incontri con altri attori locali, di cui il più recente
risale allo scorso 29 ottobre presso la sede della Confapi di
Matera, allo scopo di organizzare, insieme alle associazioni
agricole presenti all’incontro, la seconda parte della mappatura
territoriale a completamento della conoscenza della situazione
dell’agroalimentare nell’area distrettuale, indispensabile alla
redazione del Piano di avvio del Distretto e propedeutica alla
programmazione degli interventi di promozione e valorizzazione.
Inoltre, sta per essere avviato ad attuazione un progetto sulla
Misura 214, presentato dal Distretto Rurale insieme all’Università
degli Studi di Bari e al Comune di Stigliano, riguardante il
recupero e la valorizzazione di alcune specie autoctone ovine e
caprine a rischio di estinzione.
Il presidente del
Distretto, Giovanni Capalbi, aggiunge che, “a fronte della
lungaggine della fase di costituzione del Distretto, durata alcuni
anni dalla progettazione all’effettiva istituzione, in pochi mesi
siamo riusciti a concretizzare alcune idee, fondamentali alla
predisposizione delle condizioni ideali per un efficiente
funzionamento del Distretto; a tal proposito giova sottolineare che,
fra le mete prefissate, si colloca l’intenzione di creare un Centro
Servizi, in collaborazione con il Distretto Agroalimentare sopra
citato, che sostenga la crescita economico-produttiva delle aree di
riferimento attraverso azioni di coordinamento territoriale,
erogazione di servizi reali, valorizzazione delle risorse di
Distretto, trasferimento tecnologico e formazione superiore.
Se si continuerà con la stessa dedizione profusa fino ad ora, si
potrà davvero riuscire a concretizzare il rilancio del territorio,
tutto ciò grazie anche all’impegno dei vari collaboratori che, come
il sottoscritto, sono affettivamente legati alla propria terra e
credono fortemente nelle potenzialità della stessa, trovando in
questo concetto campanilistico lo stimolo per creare le giuste
condizioni per la sua valorizzazione e la conseguente ripresa
economica”.
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