Le bugie dei
cosiddetti politici
Chi è a corto di
bugie non può salvarsi! L’espressione usata dalla nota poetessa
Alda Merini trova fondamento nella realtà. Occorre ricorrere alle
bugie in questa nostra epoca per travisare la verità. Una verità che
sembra essere sempre più difficile affermare. Mistificare la realtà
dei fatti è diventato l’uso più comune, tanto più che, a volte, si
riesce a convincere la gente dello strano assunto che sbugiardare la
verità corrisponda all’esatta realtà. Ma sull’argomento potremmo
scomodare anche il poeta tedesco Bertold Brecht che della bugia
aveva un suo convincimento, ossia diceva ”chi
non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama
bugia, è un delinquente”.
Nelle aule giudiziarie dovrebbe essere palese il fatto che le bugie
non dovrebbero trovare alcun motivo di esistere. Tanto più che chi
si siede su quella sedia, al cospetto del giudice, prima di parlare
è sotto giuramento. Ma forse, in certi casi, non basta nemmeno
questo! Per rispettare un giuramento anche così solenne occorre
avere una coscienza e una moralità da rispettare. Moralità, però,
soprattutto per chi oggi si definisce “politico”, sembra sempre più
una aleatoria definizione. La coscienza poi di costoro segue altri
percorsi che nulla hanno in comune con l’interiorità personale. Se,
infine, uniamo insieme coscienza e moralità per sperare in una
coscienza morale dei cosiddetti politici, la questione diventa più
caotica ed anche, a quanto pare, irrealizzabile perché si dovrebbero
scomodare anche gli aspetti etici delle questioni, oramai
completamente disattesi dall’attuale classe politica, incapace di
distinguere il bene e il male quando soprattutto privilegiano per lo
più gli aspetti più malefici, legati ai propri interessi personali.
Riuscire con assoluta sfrontatezza a negare ogni responsabilità, per
giocarla a proprio favore, per conservare una malriposta
credibilità, per ottenere spregiudicati consensi, per millantare
un’onestà di comportamenti, per continuare a soggiogare nel
clientelismo sprovveduti soggetti rappresenta oramai il tipico
esempio di chi di questi tempi si definisce personaggio dedito alla
politica, nonchè paladino del bene comune. E’ questo il quadro
esatto che emerge di chi nell’attuale sconclusionata maniera di fare
politica riesce ad ottenere consensi, non solo nel suo più modesto
ambito, ma anche a livelli più alti. Più alta è la carica che riesce
a conquistare, maggiore è la sua capacità di mentire. Rimane,
infine, il dilemma! Quale delle due definizioni che abbiamo citato
può prevalere: quella della Alda Merini o quella di Bertold Brecht?
Il politico dice bugie per salvarsi oppure chi conoscendo la verità
dice bugie è un delinquente? Ormai ci siamo!
In Basilicata arriva un nuovo momento elettorale. Bisogna nominare
il nuovo Consiglio regionale. Alla luce dei recenti accadimenti
giudiziari i dubbi non possono mancare circa la discussa moralità di
personaggi protagonisti scellerati o spregiudicati della politica
che magari o si ripropongono o continuano a godere di posizioni
privilegiate malgrado tutto. Le bugie dei cosiddetti politici creano
grandi perplessità e non incoraggiano certo la fiducia dei cittadini
lucani.
Nino Grilli
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