"La pazienza e la perseveranza
hanno un effetto magico davanti al quale le difficoltà scompaiono e
gli ostacoli svaniscono". Se il sesto presidente degli Stati Uniti
d’America, John Quincy Adams, avesse ragione, allora dovremmo
continuare sulla nostra strada e riprendere un argomento che ci sta
molto a cuore.
Aula studio.
Chi legge profumodisvolta.it
abitualmente, chi ci segue anche su facebook e su twitter, sa che
abbiamo un desiderio. Un desiderio per Matera
(www.profumodisvolta.it/un-desiderio-per-matera), la nostra città,
che lanciavamo a marzo, per la prima volta e poi una proposta
concreta, nell'articolo “Gli spazi della cultura a Matera”
(www.profumodisvolta.it/aule-studio): vogliamo che Matera disponga
di un centro culturale per gli studenti e per i più giovani. Un
progetto che potrebbe banalmente cominciare dalla richiesta di un
aula studio pubblica, accessibile, funzionante, che risponda alle
esigenze degli studenti materani. Ne abbiamo anche parlato sulla
community di Matera 2019 (community.matera-basilicata2019.it/content/una-aula-studio-matera)
questa estate, raccogliendo sempre pareri positivi e disponibilità
per riflettere insieme e capire quale sia la strada migliore per
raggiungere questo importante obiettivo che renderebbe Matera sempre
più una città della cultura.
Riprendendo un vecchio articolo
del Quotidiano della Basilicata (www.ilquotidianoweb.it/news/matera/715558/Matera--ultima-chiamata--per.html),
del 9 agosto 2013, e rileggendo le parole dell'assessore al
Patrimonio e all’Edilizia del Comune di Matera, Giovanni Scarola,
"per quanto riguarda la Centrale del Latte […] si aprirà
immediatamente il dibattito sulla destinazione dello stabile e sulle
necessità che ci sono. C’è bisogno di certo di una sede per il
comando dei Vigili Urbani, una volta deciso cosa farne potremo
abbattere e ricostruire con l’unico, ovviamente, di non creare di
più di ciò che abbattiamo. Poi bisognerà trovare le risorse per
poter ricostruire e questo sarà l’altro passaggio", abbiamo pensato
di scrivere una lettera:
All'Assessore Giovanni Scarola,
Al Sindaco di Matera Salvatore
Adduce,
Al Consiglio Comunale di
Matera,
All'attenzione di Paolo Verri,
direttore del Comitato Matera 2019,
impegnarsi per Matera Capitale
Europea della Cultura nel 2019 significa per noi pensare al futuro
della nostra città. Gli studenti e i giovani che vivono (e vogliono
continuare a vivere) a stretto contatto con la cultura sono il
futuro della nostra città. Senza la loro vitalità, il loro impegno e
il loro entusiasmo, non sappiamo e non vogliamo immaginare lo
sviluppo e il futuro di Matera, della Basilicata, e di tutto il
Meridione. Questo è quello che dicevamo anche ai microfoni di Rai
Radio 3, nell’ultima giornata della splendida Materadio.
Pensiamo che Matera abbia
bisogno di trovare una dimensione sociale per gli studenti, perché
essi possano vivere meglio la città e sentirla propria. Questo
significa luoghi fisici, servizi e soprattutto un nuovo approccio,
più aperto all’ascolto e alla condivisione delle decisioni con i più
giovani. L’aula studio, come prototipo del più grande progetto di un
centro culturale, potrebbe essere un primo passo verso una città
vissuta a pieno dai giovani. Sul nostro sito web potrete trovare un
articolo interessante in cui ne parliamo (www.profumodisvolta.it/aule-studio).
Oggi pensiamo che un nuovo
immobile, ubicato presso l'attuale Centrale del Latte, sia un luogo
perfetto dove sperimentare questa nostra proposta. Naturalmente
salvaguardando lo spazio per il trasferimento del comando dei Vigili
Urbani, si potrebbe immaginare di destinare a un utilizzo
socio-culturale i nuovi locali senza eccessivi dispendi in termini
di investimenti iniziali e costi di gestione. Infatti, le forniture
per le aule studio che immaginiamo potranno essere essenziali:
semplicemente sedie e tavoli (da 4 - 6 persone), una connessione
wifi libera e abbastanza potente, servizi igienici, impianto di
riscaldamento/condizionamento e magari un abbonamento ai quotidiani
nazionali. Si tratta quindi di spese e spazi davvero minimi, per una
sperimentazione che, qualora funzioni, potrebbe essere ampliata e
reiterata. L'accoglienza delle aule sarà la vitalità stessa degli
studenti che ogni giorno la affolleranno per studiare, per
incontrarsi, per vivere insieme momenti di crescita e confronto
importanti. Una struttura del genere ha bisogno anche di un minimo
di personale per garantire la più serena organizzazione: qualcuno
che registri presenze e fornisca l’assistenza necessaria, potrebbe
anche trattarsi di ragazzi giovani scelti attraverso criteri di
reddito e sottoposti a turnazioni, i quali potrebbero essere pagati
attraverso voucher e sicuramente sentirsi contenti e orgogliosi di
lavorare per il corretto funzionamento di uno dei luoghi della
cultura che la città offrirebbe ai più giovani. Ci si potrebbe
organizzare anche attraverso il servizio civile oppure coinvolgendo
le tante associazioni materane che sicuramente mostrerebbero
disponibilità. Oltre al semplice spazio a disposizione dei ragazzi
per studiare, si potrebbe organizzare un servizio di bookcrossing
per incentivare la lettura; dotare le aree di computer, tablet o
qualsiasi cosa possa connettere uno studente materano alla rete e al
mondo; aprire le aule anche la sera e dare la possibilità a
associazioni o semplici gruppi di studenti di organizzare incontri,
iniziative, conferenze o serate musicali e molto altro. Offrire ai
più giovani degli spazi dove coltivare i propri interessi attraverso
anche una cultura sociale e conviviale.
Tutto ciò potrebbe essere
creato ovunque, magari i Sassi e il centro storico potrebbero essere
un luogo ancor più suggestivo… ma perché allora la Centrale del
Latte?
Semplicemente perché la zona di
viale delle Nazioni Unite è particolarmente vocata a questo genere
di esperienza: nel raggio di poche centinaia di metri ci sono il
Liceo Classico, il Liceo Scientifico e l’Istituto Commerciale, il
Palasassi, il Campo Scuola di Atletica Leggera, il Circolo Tennis,
il Parco Macamarda e tante altre aree verdi. Il tutto collegato
dalla nuova pista ciclabile, senza dimenticare la vicinanza con la
stazione e il parcheggio di Via Saragat.
La cultura della scuola, la
cultura dello sport e la cultura della natura e dell'ecologia. Cosa
potrebbe offrire la città ai giovani più di tutto questo? Certo,
tante altre cose. Ma da qualche parte si dovrà pur cominciare.
Sogniamo un centro culturale,
un piccolo nucleo di aule studio, che possa ospitare i tanti ragazzi
pendolari che restano a Matera dopo la mattinata scolastica e non
sanno dove andare quando devono rientrare a scuola il pomeriggio.
Sogniamo un centro culturale,
un piccolo nucleo di aule studio, dove si possa arrivare in
bicicletta, da cui dopo aver studiato o aver incontrato gli amici si
possa in poco tempo raggiungere la piscina, il campo scuola o i
campi da tennis, un parco in cui andare a passeggiare e respirare
aria pulita.
Sogniamo un centro culturale,
un piccolo nucleo di aule studio, aperto fino a sera (e non fino
alle 18.30) e anche il venerdì e il sabato pomeriggio (non come la
Biblioteca Provinciale).
Sogniamo un centro culturale,
un piccolo nucleo di aule studio, in cui sperimentare una vita
sociale migliore per i giovani, perché "per il mondo intero, le
città italiane sono un grande showroom di un modo di vivere
alternativo" dice Federico Rampini.
Sogniamo un centro culturale,
un piccolo nucleo di aule studio, in cui mettersi alla prova, in cui
andando oltre lo studio, le energie culturali e creative della
nostra città possano incontrare gli studenti per un confronto e uno
scambio sempre positivo. Un luogo dove si annullino anche le
barriere generazionali, come l'esperienza di Matera 2019 ci sta
insegnando.
Sogniamo un centro culturale
PUBBLICO per Matera in cui non ci siano interessi privati nascosti,
ma ci sia semplicemente tanto spazio per la cultura e per i giovani.
Vi scriviamo tutto ciò perché
ci crediamo e non abbandoneremo il nostro piccolo desiderio:
avere nella nostra città spazi
della cultura pubblici, aperti, accessibili e a misura di giovani e
studenti.
Speriamo che questa proposta
venga accolta e presa in considerazione, con lo spirito di
condivisione e l’apertura alla partecipazione della cittadinanza nei
processi decisionali che speriamo possano sempre guidare la politica
e l’amministrazione della res pubblica a Matera.
Noi saremo disponibili in
qualsiasi momento per discutere con voi di questa idea che, da
giovani, riteniamo essenziale e necessaria per una città che vuole
ambire (come minimo) a palcoscenici culturali di livello europeo.
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