Presentata la mostra antologica
"Matera nelle Maioliche di Mitarotonda"
Dal 21 settembre al 20 ottobre, le opere del ceramista materano
saranno esposte nei locali dell'Ex Ospedale Vecchio, in Piazza San
Giovanni. Collegati alla mostra un volume illustrato e una
iniziativa con le scuole del capoluogo.
Matera, 10 settembre 2013.
La mostra antologica "Matera nelle Maioliche di Mitarotonda", del
ceramista materano Peppino Mitarotonda, verrà inaugurata a Matera il
21 settembre e rimarrà aperta fino al 20 ottobre 2013 nei locali
dell'Ex Ospedale di S. Rocco, in piazza S. Giovanni, nel centro
storico della Città dei Sassi. La mostra è aperta tutti i giorni
escluso il lunedì, dalle ore 9:30 alle 12:30 e dalle 18:00 alle
21:00. L'ingresso è libero (www.giuseppemitarotonda.it).
Giuseppe "Peppino" Mitarotonda è nato a Matera il 7 aprile 1939.
Dopo una breve esperienza nel campo del design industriale ha
frequentato l'Accademia di Belle Arti di Brera. Rientrato a Matera,
ha aperto un suo laboratorio nel quale ha sperimentato varie
tecniche operative privilegiando infine il mosaico, le vetrate e
soprattutto la ceramica. Intensa è stata in questo campo la sua
collaborazione con José Ortega durante il soggiorno dell'artista
spagnolo nella città dei Sassi. Mitarotonda può essere definito un
cronista per immagini della storia della sua città e delle
tradizioni popolari lucane che egli cerca di recuperare e divulgare
con un innesto di gioiosa e personalissima fantasia.
Nella stessa serata dell'inaugurazione, sarà presentato il volume
che prende il nome dalla stessa mostra e, oltre alle immagini delle
opere, offre un itinerario storico della città dei Sassi a cura di
Giovanni Caserta. Con gli interventi di Raffaello De Ruggieri,
Giuseppe Appella, Edoardo Delle Donne, Kengiro Azuma e Assadour,
oltre alle schede descrittive di Giuseppe Barile, Rosanna Colucci,
Teresa de Ruggieri, Roberto Linzalone, Nicola Rizzi e Mario Serra,
il volume diventa una testimonianza importante dell'attività
artistico-artigianale di Mitarotonda e un riferimento rilevante per
gli aspetti storici e antropologici riguardanti la città di Matera e
i suoi abitanti.
L'evento è organizzato dal "Comitato Mostra Mitarotonda" (nato
proprio con lo scopo di realizzare questa iniziativa) e dalla
Fondazione Zetema, con il sostegno della Soprintendenza per i Beni
Architettonici e Paesaggistici della Basilicata e il patrocinio di
Regione Basilicata, Consiglio Regionale della Basilicata, Comune di
Matera, Provincia di Matera, Soprintendenza per i Beni Storici
Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata, Camera di Commercio
di Matera e Circolo "La Scaletta" di Matera. Il curatore
dell'evento, Nicola Rizzi, precisa: "Si tratta di un progetto
sponsorizzato con finanziamento collettivo, noto come "crowdfunding".
Amici ed estimatori dell'artista hanno aderito all'iniziativa,
ritenendola utile per la divulgazione di contenuti storico-culturali
legati alla nostra città e al suo territorio, espressi attraverso
l'antica arte della maiolica."
L'esposizione comprende più di 60 maioliche istoriate tra cui
pannelli, tondi, lumi e altre forme, provenienti dal laboratorio
dell'artista e da privati. La mostra si articola in quattro sezioni:
"Matera e la sua storia" con 21 opere; "Matera in festa" con 14
opere; "Matera oltre il mito della memoria" con 19 opere; "C'era una
volta Matera" con 8 opere.
Per il critico d'arte Giuseppe Appella, "Il lavoro di Peppino
Mitarotonda, nella bottega in Contrada Serritello La Valle di
Matera, è l'esempio più lampante di come la tradizione, a contatto
con l'arte contemporanea, possa rinnovarsi senza tradire l'identità
personale e dei luoghi in cui strumenti, materiali e tecniche
riscrivono una espressione millenaria come la ceramica. La lunga
militanza, fianco a fianco, di Peppino Mitarotonda con José Ortega,
Mino Maccari, Pietro Consagra, Andrea Cascella, Jorg Neitzert,
Assadour, Henri Goetz, Dadamaino, ha portato a nuovi metodi di
lavorazione, dalla foggiatura al tornio ai pigmenti e ai coloranti,
ma soprattutto a inedite forme di decorazione, possibile solo con la
libertà propria degli artisti a contatto con artigiani di talento
come Mitarotonda. I risultati sono evidenti nei grandi cicli
decorativi dedicati alla storia di Matera (in cui l'esperienza e la
conoscenza visiva mantengono un forte elemento letterale) o nei
presepi (che sviluppano le caratteristiche di movimento, tono,
intervallo, posizioni, colori e relazioni tra le superfici). Gli uni
e gli altri hanno meritato l'attenzione di un editore raffinato come
Vanni Scheiwiller."
La mostra è completata da una sezione in cui si racconta la
significativa esperienza che il ceramista materano ha sperimentato
in alcune scuole della città. Sono state coinvolte classi della
scuola materna, scuola elementare, scuola media e scuola superiore.
Bambini e ragazzi, a diretto contatto con l'artista, hanno prodotto
lavori che, arricchiti da un video, saranno visibili in questa
apposita sezione. I vari passaggi di questo incontro tra un
artigiano-artista e il mondo della scuola sono stati raccolti in un
volume dal titolo "Mitarotonda, La maiolica, La scuola" curato da
Franca Bianco e Eustachio Montemurro, con la collaborazione di
Angela Dragone, Maria Torelli, Domenico Torelli e di tutti gli
insegnanti delle classi coinvolte nel progetto.
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