Il comitato civico
"No inceneritore a Matera - Mento sul Cemento", che
riunisce cittadini e associazioni materane, rivolge al
Presidente dell’Ente Parco della Murgia Materana, Ing. Pellecchia,
al Presidente della Provincia di Matera, dott. Stella ed al Sindaco
di Matera, Sen. Adduce, la seguente "lettera-appello".
Oggetto: Lettera Appello alle SS.LL.:
impediamo che Matera diventi una "Tamburi" n. 2.
Lo scrivente
comitato civico "No inceneritore a Matera - Mento sul
Cemento", che riunisce cittadini e associazioni materane,
rivolge alle SS.LL. in indirizzo la presente
"lettera-appello" nell'intento di sollecitare una Vostra
piena presa di posizione nei confronti della richiesta di
Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA e VIA) presentata
lo scorso 17 maggio dal Gruppo Italcementi S.p.A. al
competente ufficio della Regione Basilicata e finalizzata ad
incrementare da 16 mila fino a 60 mila le tonnellate di
rifiuti da incenerire nell'impianto sito in Località
Trasanello a Matera.
La
comunità materana non può accettare che la cementeria
situata in Località Trasanello, quindi distante solo 3-4
chilometri dal centro abitato e dai "Sassi" (Patrimonio Mondiale
dell'Umanità Unesco), si trasformi in un pericoloso inceneritore.
Un inceneritore in grado di emettere in atmosfera
una quantità quadruplicata di diossine, PM10, PM2,5,
benzopirene, ossidi di zolfo e metalli pesanti come nichel, cromo e
vanadio, con un impatto imprevedibile sull’ambiente e
sulla salute dei materani. Tanto da far motivatamente
temere una crescita dell'insorgenza, già allarmante, delle
patologie neoplastiche al livello di Tamburi, quartiere
tristemente noto della periferia di Taranto. A poco
valgono le generiche rassicurazioni provenienti
dall'Italcementi: a Trasanello verrebbero bruciati, oltre al
pet coke (c.d. “feccia del petrolio”), pneumatici e, non meglio
definiti, rifiuti CDR e CSS.
I rifiuti
che detto stabilimento brucia attualmente già sono forieri di
emissioni inquinanti; dopo il "revamping" del 2008, con
l’elevazione a circa 100 metri del camino di combustione i fumi
arrivano con più frequenza nell'abitato della città di
Matera. Molti cittadini hanno difatti frequentemente segnalato
fumi densi e odori acri, come di gomme bruciate, proprio
in coincidenza di ventilazione proveniente dai quadranti orientali.
Non si
possono pertanto disconoscere o minimizzare le legittime
preoccupazioni che stanno prendendo piede man mano che l’opinione
pubblica sta prendendo coscienza di questa problematica e
segnatamente:
- la vicinanza
spaziale dell’abitato di Matera rispetto all’impianto;
- l'assenza di
qualsiasi monitoraggio di enti terzi ed imparziali (malgrado il
protocollo di intesa
siglato nel 2010 con
Italcementi prevedesse controlli da parte dell’Arpab tramite
centraline mai
installate);
- l’impossibilità,
in base alle attuali tecnologie, di monitorare le
nanoparticelle rivenienti dalla combustione;
- la mancanza di
controlli preventivi (ovvero all'ingresso della cementeria e
prima del
conferimento per
l'incenerimento) sulla presunta "non pericolosità" dei rifiuti CSS;
Ma vi è di
più e di peggio: nella nostra regione vi sono già precedenti poco
rassicuranti in tema di "certificazione" di rifiuti,
dichiarati "erroneamente" non pericolosi. Tali precedenti
hanno innescato
un clima di mancanza di fiducia o, comunque, di paura per
la violazione di basilari principi di precauzione e di tutela
dell'ambiente.
L’incenerimento dei rifiuti è dannoso per tutti gli esseri
viventi e la legge di iniziativa
popolare “Rifiuti
Zero” (per la quale è in corso una raccolta firme in
tutta Italia) mira per l’appunto alla progressiva chiusura di
tutti gli inceneritori, una volta che la raccolta differenziata, il
riciclo e il recupero ridurranno a percentuali ad una cifra la
produzione di rifiuti non riciclabili.
E’ utile
rammentare, inoltre, che meno di un mese fa il parlamento
europeo ha adottato una importante risoluzione per massimizzare
l'uso efficiente delle risorse, in materia di produzione
ecocompatibile e di
gestione integrata per lo smaltimento.
La risoluzione
propone la chiusura delle discariche entro il 2014 e
impegna la Commissione
a rivedere gli
obiettivi di riciclaggio al 2020, per garantire entro il
decennio, la dismissione dell'incenerimento per tutti quei
rifiuti che possono essere recuperati e riciclati.
Atteso tutto quanto
precedentemente indicato, e visto che l'art. 118 della
Costituzione individua nel Comune e nella Provincia gli
enti locali investiti alla salvaguardia diretta delle comunità e
della salute dei cittadini;
Considerato che
l’Ente Parco Murgia, specificamente preposto alla
salvaguardia della qualità
dell’ambiente e
dell’ecosistema dell’area che gestisce, è prioritariamente
interessato a scongiurare qualsiasi pericolo di grave inquinamento
dei terreni, delle acque e dell'aria;
il "Comitato No
Inceneritore a Matera - Mentosulcemento"
INVITA
le On.li SS.LL. in
indirizzo a presentare entro il 16 luglio p.v, osservazioni ostative
al rilascio dell’istanza di AIA e VIA inoltrata da
Italcementi al Dipartimento Ambiente della Regione
Basilicata.
Matera lì 25/06/2013
Comitato No Inceneritore a Matera - Mentosulcemento
● Contatti
referente Comitato
Nome Cognome:
Leonardo Venezia
N. tel.
3282516272
Mail
comitatomentosulcemento@gmail.com